COME RAGGIUNGERCI
   
         
   

IN AEREO: Aereoporto Napoli-Capodichino, poi in treno sulla linea Salerno-Reggio Calabria

IN TRENO: Linea Salerno-Reggio Calabria, stazione di Agropoli o Capaccio-Paestum.

IN AUTO: Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, uscita Battipaglia o Eboli, Variante S.S. 18 uscita Paestum e proseguimento per Ogliastro Cilento.

   
         
      
    
    
    
   
 
 
Contrada Chiusulelle - Eredita
Ogliastro Cilento (SA) - Tel 0974 833 211
Cell. +39 338 8787529 - +39 335 8746249
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Il Parco del Cilento e Vallo di Diano, risultato dell’opera combinata della Natura e dell’uomo, rientra nella categoria dei paesaggi evolutivi essendo il risultato di eventi storici, sociali, economici, artistici e spirituali e raggiungendo la sua “forma” attuale in associazione e risposta al suo ambiente naturale. Il territorio cilentano in un complesso sistema biogeografico in cui gli ambienti ancora incontaminati, ricchi di piante ed animali rari, sono incastonati tra città greche ed antichi centri storici, maestosi uliveti terrazzati spesso a picco sul mare, vetuste abbazie, castelli e casali, boschi maestosi curati dalla sapiente ed attenta mano dell’uomo, grotte e spelonche in cui aleggia ancora la presenza dei nostri antenati del Paleolitico. E, oggi, un paesaggio vivente che, pur mantenendo un ruolo attivo nella società contemporanea, conserva i caratteri tradizionali che lo hanno generato nell’organizzazione del territorio, nella trama dei percorsi, nella struttura delle coltivazioni e nel sistema degli insediamenti. Come le specie naturali negli ambienti geografici, così i diversi popoli hanno trovato in questi luoghi il punto di contatto, gli incroci e le fusioni, l’arricchimento del patrimonio genetico. Nel Cilento si realizza l’incontro tra mare e montagna, Atlantico e Oriente, culture nordiche e cultore africane. Il territorio fonde popoli e civiltà e ne conserva le tracce evidenti nei suoi caratteri distintivi: la natura, il patrimonio culturale, archeologico, architettonico, l’assetto Territoriale intriso di elementi medioevali, il mondo vivo delle tradizioni. Posto al centro del Mediterraneo ne è dunque il Parco per eccellenza perché di questo mare incarna quello che è lo spirito più profondo: la ricchezza in biodiversità, la compenetrazione ambientale, la storia sintesi dell’incontro di genti e civiltà diverse.

La Flora

lì popolamento floristico del Parco è probabilmente costituito da circa 1800 specie diverse di piante autoctone spontanee. Tra di esse circa il 10% rivestono una notevole importanza fitogeografica essendo endemiche e/o rare. La più nota di queste specie, e forse anche la più importante, è la Primula di Palinuro (Primula palinuri), simbolo del Parco, specie paleoendemica a diffusione estremamente localizzata. Sulle spiagge, tra le comunità delle sabbie, è ancora presente il sempre più raro giglio marino (Pancratium maritimum); l’area costiera è permeata dagli oliveti, mentre alle quote superiori e nell’interno si trovano le querce, a volte annose e solitarie a guardia degli antichi coltivi, ora in formazioni compatte insieme ad aceri, tigli, olmi, frassini e castagni. E più su i maestosi faggeti che coprono e proteggono i monti.

La Fauna

La fauna del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano è assai diversificata in virtù dell’ampia varietà di ambienti presenti sul territorio. Sulle vette, sulle praterie di altitudine e sulle rupi montane sono frequenti l’aquila reale (Aquila chrysaetos) e le sue prede d’elezione:la coturnice (Alectoris graeca) e la lepre appenninica (Lepus corsicanus). Tra la ricca avifauna delle foreste di faggio le specie più tipiche sono il picchio nero (Drycopus martius), il picchio muratore (Sitta europaea). Sugli alti alberi vivono anche mammiferi come il ghiro (Myoxus glis) o il Quercino (Eliomys quercinus). Molto ricca è anche la fauna dei corsi d’acqua dove senza dubbio domina la popolazione di lontre (Lutra lotra) forse più ricca d’Italia.

   

Il territorio cilentano è salvaguardato all’interno del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e tutelato dall’UNESCO come “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.

Ogliastro Il toponimo sembrerebbe da ricondurre al latino medioevale oleastrum, ossia olivo selvatico. La prima notizia di Oleastrum è in un documento del 1059. Ogliastro faceva parte dello stato di Agropoli, feudo ecclesiastico dei vescovi pestani, di cui seguì le varie vicissitudini fino al 1556. In seguito, vari passaggi da una famiglia all'altra (Bonito, de Clario, Altomare, de Conciliis), portarono il feudo nel 1741 alla famiglia de Stefano, con il titolo di Marchesato.

Eredita La prima notizia di Eredita è in un documento del 1103, in cui si ritrova un locus Heredita vocatur. Alcuni ritrovamenti recenti, quali tombe, fanno risalire il primo insediamento al IV secolo a.C., in epoca lucana.

Velia: L’antica sede della Scuola eleatica, patria dei filosofi Parmenide e Zenone (VI-V a.C.), sorprende il visitatore con le maestose mura di cinta e l’imponente “Porta Rosa” (IV a.C.). La sottostante spiaggia di Ascea è, a sua volta, uno spettacolo per le sue acque cristalline. Il vicino santuario del Monte Sacro, invece, placa lo spirito nel silenzio dei boschi circostanti.

Agropoli Descritta dal poeta Ungaretti, La cittadina di Agropoli sorge su un alto promontorio adagiato nel mare, da cui domina la costa e le verdi alture alle spalle. Il castello bizantino e il borgo medievale sono la cornice ideale per una passeggiata romantica o una visita alle caratteristiche botteghe locali.

Castellabate Le viuzze del borgo medievale sfociano al maestoso Castello dell’abate, san Costabile Gentilcore, fondato nel XII sec. Dall’altura su cui sorge, si può ammirare il lungo litorale di Santa Maria, la rigogliosa vegetazione dell’oasi di Punta Licosa e le acque cristalline di Acciaroli.

Paestum fondata nel VI sec. a.C., l’affascinante città greca respira il profumo delle celebri rose, le uniche a fiorire due volte l’anno. L’integrità dei templi, la ricchezza del Museo e la rarità dei reperti (lastra della Tomba del Tuffatore) conferiscono all’antica Poseidonia uno splendore senza tempo.

Padula La maestosa Certosa di San Lorenzo (risalente al XIV sec.) sfida il tempo con la purezza della sua architettura. Ogni secolo ha arricchito la Certosa, facendone una vera “galleria d’arte”: la Chiesa dal portale rinascimentale, la Sala del Capitolo, la Cappella del Tesoro, la preziosa Biblioteca, lo Scalone ellittico e il suggestivo Giardino della Clausura.

Da visitare anche la città di Salerno e l’altrettanto famosa Costiera Amalfitana, che distano pochi km dal Cilento e ancora meno dalla cittadina di Agropoli, ben collegata grazie alla rete ferroviaria.

 

Implementazione Computer Genesi - Foto Marisa Sica